![]() ![]() Questa versione rimase comunque incompiuta, dato che l'8 marzo, Starr decise di rielaborare nuovamente It Don't Come Easy, nella versione finale poi pubblicata. Questa volta fu la take 30 ad essere considerata la migliore, e furono aggiunte due parti di basso prima del termine della sessione all'1:30 di notte. Dopo un'ora di pausa, venne deciso di rifare da capo la canzone, furono quindi registrate altre dieci take tra le 7 e le 11 di sera. Il giorno seguente, dopo le sovraincisioni a Love Is a Many-Splendored Thing, si rimise mano a You Gotta Pay Your Dues, Starr sovraincise un'altra traccia vocale alla take 20 tra le 5 e le 6 del pomeriggio. Poi Starr aggiunse la traccia vocale principale e George due parti di chitarra elettrica, infine la traccia venne mixata in stereo. Tra le 19:00 e le 12:30 del giorno seguente furono prodotte 20 take della canzone, e la numero 20 venne definita "la migliore". A questo stadio di lavorazione, il brano era conosciuto con il titolo provvisorio di You Gotta Pay Your Dues.ĭurante la prima seduta, George Martin era in cabina di regia in qualità di produttore, Harrison suonò la chitarra acustica e diresse gli altri musicisti, che comprendevano Starr (batteria), Klaus Voormann (basso) e Stephen Stills (pianoforte). In precedenza, Starr aveva registrato nuovamente la traccia vocale per i brani Have I Told You Lately That I Love You e Let the Rest of the World Go By, canzoni destinate a Sentimental Journey. La registrazione iniziò la sera del 18 febbraio 1970 nello Studio 2 di Abbey Road, durante le sessioni per l'album Sentimental Journey. Sia It Don't Come Easy che il suo lato B Early 1970 furono prodotte da Harrison e pubblicate dalla Startling Music. La versione pubblicata vede la partecipazione di Harrison alla chitarra, di Klaus Voorman al basso, Stephen Stills al piano, Ron Cattermole al sax e alla tromba, dei membri dei Badfinger Pete Ham e Tom Evans ai cori, e di Starr alla voce e alla batteria. Esiste una versione demo della canzone con Harrison che fornisce una linea vocale guida per Starr. Ufficialmente Starr compose la canzone nel 1970, ma si pensa che George Harrison sia stato coautore del brano. ![]() Badfinger was signed to The Beatles’ Apple Records, and helped out George Harrison’s first solo album.Il brano Origini e storia Peter Ham and Tom Evans of Badfinger sang on the intro to this song (“It don’t come easy, ya know it don’t come easy”). This is a nod to George Harrison’s 1970 hit My Sweet Lord, where he sings the mantra. If you listen carefully during the guitar solo, the backup singers throw in a “Hare Krishna,” which was mixed way down. The track (less Ringo’s vocal and horn parts) was already completed when Harrison gave it to him, and it included a scratch vocal by George (which you can hear below). Ringo is the only songwriter credited on It Don’t Come Easy, but he had a lot of help from George Harrison, who was very generous in giving his buddy full writing credit. BONUS CLIP BELOW: George Harrison’s scratch vocal track for Ringo ![]()
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